Con PCD del 17 marzo 2021 il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, nella qualità di Capo del Corpo di Polizia Penitenziaria, ha previsto l’istituzione del “nastrino di merito per il personale di Polizia Penitenziaria impiegato nell’emergenza sanitaria covid-19”, in analogia a quanto previsto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, nel settembre 2020, quale riconoscimento formale al personale della Polizia di Stato.
Ebbene, a distanza di oltre un anno da tale previsione, a differenza di quanto si è potuto registrare nella Polizia di Stato, nell’Arma dei Carabinieri e in tutto il Comparto Sicurezza/Difesa, il personale del Corpo dipendente dal Ministero della Giustizia è l’unico a non aver ancora ricevuto alcun nastrino, attestato di merito, ovvero ricompensa per il prezioso e rischioso lavoro svolto in occasione dell’emergenza sanitaria.

Probabilmente l’Ufficio II – Settore ricompense ed onorificenze della DGPR è stato impegnato in altre,
non meglio note, incombenze.
Un dato, tuttavia, è certo: il continuo, ininterrotto, operare degli Uffici disciplinari (regionali e centrale)
chiamati ad irrogare sanzioni al personale di Polizia Penitenziaria.

Il disinteresse dimostrato verso il Corpo di Polizia chiamato a “DISPENSARE SPERANZA” (che, si
ricorda, dal 2019 attende ancora di indossare i previsti distintivi di qualifica di Forza di Polizia ad
ordinamento civile) unicamente quando si tratta di valorizzare il personale (non già quando si tratta di punirlo), richiede un urgente approfondimento in sede politica e di alta amministrazione, in
considerazione del senso di frustrazione e demotivazione che sta generando tra le donne e gli uomini
della Polizia Penitenziaria.

In attesa di conoscere i tempi di concessione dei previsti nastrini, attestati di merito e ricompense, nonché
di avere ragguagli sui distintivi di qualifica che il personale dovrebbe indossare da oltre 3 anni,
l’occasione è propizia per augurare RINASCITA nelle festività pasquali.