Considerati i recenti tristi accadimenti che hanno puntato i riflettori sulle criticità e disorganizzazioni all’interno dell’I.P.M. di Milano “Cesare Beccaria”, confidando nell’iter giurisdizionale in corso, pur non condividendo la mancanza di tutela in seno al rispetto dell’art. 27, comma 2 della Costituzione in riferimento al principio di divieto di colpevolezza, o come meglio precisata dall’art. 6, comma 2 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (in base al quale “ ogni persona accusata di un reato è presunta innocente sino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata”), PRINCIPI di certo compromessi da quanto divulgato dagli inquirenti in recente conferenza stampa, si ritiene opportuno ed urgente intervenire con formale richiesta chiarimenti sulle disposizioni che vedono coinvolti n.7 neo-agenti in servizio in sezione lasciati da soli in turno.

Una delle denunce più consistenti e pregnanti dal punto di vista di responsabilità o irresponsabilità su quanto avvenuto trova maggior fondamento sull’inesperienza di giovani agenti e/o scarsamente professionalizzati (carenze che hanno probabilmente compromesso anche una corretta disamina delle situazioni e vicissitudini a cui far fronte) assegnati senza adeguato affiancamento a prestare servizio come
se “pronti all’uso”.
Non molto tempo addietro questa Confederazione si è trovata redattrice di missiva a difesa di accanimento sanzionatorio nei confronti di un collega vittima di aggressione da parte di un detenuto. Allora la presenza del Dirigente e del Comandante erano ben evidenti e vigili; perché mai oggi anche di tale paradossale pretesa lavorativa non ci si rende conto? E non ci si rende conto, altresì, di n.3 unità in missione dallo scorso novembre, provenienti dall’IPM di Pontremoli, e che non hanno potuto confidare in un avvicendamento per tale servizio???
Si ritiene doveroso informare i vertici dipartimentali di questa situazione che, se appurata con i consoni strumenti di controllo che si riterranno opportuno attivare, si porrebbe come ulteriore elemento di disamina di un ambente attualmente davvero difficile da descrivere in termini di tensione, timore e stanchezza e che sconta , riferendoci a tutto il personale investito suo malgrado dalla negativa pubblicità attuale, vetuste politiche di abbandono e scarsa considerazione di reiterate richieste di attenzione e soccorso alle criticità sofferte da tempo.