Con profonda amarezza e vibrante disappunto, leggiamo il comunicato pubblicato sul sito del Viminale – Ministero dell’Interno, che si allega, augurante BUONA FESTA DEI LAVORATORI “alle donne e agli uomini della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e delle Prefetture che anche oggi, come ogni giorno, sono al lavoro per garantire la sicurezza e il soccorso ai cittadini del nostro Paese”.

L’unica Forza di Polizia dello Stato non considerata per mera dimenticanza o deliberata esclusione è, ancora una volta, la Polizia Penitenziaria, 40mila donne e uomini che, ANCHE OGGI, COME OGNI GIORNO, LONTANO DA RIFLETTORI E DA PUBBLICHE PIAZZE (QUELLE FESTOSE DEL 1° MAGGIO) garantiscono sicurezza pubblica e pubblico soccorso, dai contesti dell’esecuzione penale della Repubblica italiana.

LAVORATORI che in luoghi di pena degradati e sovraffollati da persone che hanno commesso delitti di ogni specie (omicidi, sequestri, violenze sessuali, estorsioni, ecc.), che hanno compromesso la pace sociale (mafiosi e terroristi), spessissimo affetti da ingestibili patologie psichiatriche (e che nessuno accetta di custodire), svolgono il proprio mandato istituzionale grazie a qualifiche di PUBBLICA SICUREZZA e di POLIZIA GIUDIZIARIA contribuendo, alla pari con le altre Forze di Polizia, al mantenimento dell’ordine pubblico e alla sicurezza dei cittadini….oggi dimenticati e umiliati da un comunicato del Viminale che evidenzia inaccettabili limiti di levatura istituzionale di una parte della classe dirigente di questo Paese, incardinata nella “casa madre” del Comparto Sicurezza dello Stato.

Chiediamo, a nome di 40mila donne e uomini della Polizia Penitenziaria, immediate pubbliche scuse!!!