Continuano a giungere diverse segnalazioni da parte del personale di polizia penitenziaria impiegato negli istituti della Regione Sardegna di difficili e preoccupanti condizioni lavorative inevitabilmente legate alla carenza di organici in cui la regione versa da tempo, troppo tempo.
Si ravvisa una carenza che supera il 30% degli organici previsti, situazione che coinvolge tutti i ruoli direttivi e non direttivi della polizia penitenziaria finanche riguardare la precaria presenza assenza di direttori che continuano ad assumere incarichi di reggenza, non assicurando stabilità e riferimento organizzativo e amministrativo.

Stessa sorte condivisa con i Comandanti di Reparto.
Se solo i numeri potessero davvero aver voce e incidere su pragmatiche iniziative di implementazione del
personale, potrebbe bastare rammentare che a fronte di circa 1900 Poliziotti previsti per la Regione Sardegna, si registra la presenza di poco più 600 unità di personale.
Ad oggi, tanto per non trascurare alcun aspetto o qualifica, anche il ruolo di Provveditore della Sardegna risulta senza nomina effettiva ma solo per reggenza di altro Provveditore già responsabile di altro Provveditorato.
Alla luce di quanto solo accennato sembrerebbe percepire una sorta di trascuratezza che, a cascata, sta rovesciandosi sull’amministrazione centrale come su quella periferica, noncurante degli effetti dannosi e critici ai quali il personale, pur sollecitando numerose richieste di intervento, stanco di silenzi e promesse non concretizzatesi, non riesce più a trovare forze per reagire ancora…ancora…ancora…

Fatti e non parole: è tempo di azioni concrete!