carcere

“I fatti di Frosinone sono gravissimi e speriamo che non si verifichino situazioni analoghe in altri Istituti Penitenziari della Repubblica”.

A dichiararlo è il Presidente della Confederazione Sindacati Penitenziari (CON.Si.PE.) – Mimmo Nicotra – che invece vuole porre l’attenzione sull’esecuzione della pena e sulle misure previste dalle norme per cercare di arginare questo dilagante trend che passa dalle continue aggressioni, ai tentativi e alla evasioni, per finire con l’introduzione di cellulari e sostanze stupefacenti in carcere.

“È assolutamente incontrovertibile che la pena non debba, mai, trasformarsi in qualcosa di diverso da quello previsto dalle norme di riferimento e nessun trattamento inumano debba essere consentito ma di converso bisogna che la Ministra ed il Governo prendano atto che al momento il sistema penitenziario italiano è alla deriva”.

“Non è possibile, prosegue il Presidente di CON.SI.PE. , che vi siano detenuti che non accettano platealmente le regole penitenziarie e rifiutano conseguentemente ogni forma di trattamento e debbano restare impuniti. Perché se un detenuto aggredisce un Poliziotto non deve essere posto in isolamento conformemente a quanto previsto dall’art. 78 del D.P.R. 230/2000. Che messaggio passa in questo modo?”

“È altresì ovvio che in questo momento le carenze strutturali e di organico incidono anche sulle dinamiche penitenziarie, ma dalle rivolte post Covid che sono state riprese da tutti i mass media sembra proprio che il sistema penitenziario si sia avviato in una fase di non ritorno.”

“È necessario, conclude Nicotra, che la politica si occupi concretamente del sistema carceri italiane perché diversamente non è escluso che si possa tornare agli anni di piombo, “quando nelle patrie galere i detenuti sparavano”.

_________________________________________
Dott. Mimmo NICOTRA
Presidente CON.SI.PE.