Con riferimento al concorso per allievi Vice Ispettori di Polizia Penitenziaria per 411 posti personale maschile e femminile, di cui 69 posti riservati agli appartenenti al Corpo, nell’avviso relativo alle prove di efficienza fisica del 2 agosto u.s. si apprende, con stupore, che tutti i poliziotti penitenziari, e quindi non solo i candidati che hanno optato per partecipare al riserva dei posti, saranno esentati dalle prove di efficienza fisiche previste.
Considerato che la partecipazione alle procedure concorsuali riservate agli appartenenti al Corpo constano di percentuale di posti a concorso ed evidente meno disponibilità, in termini numerici, di posti , non si comprende per quale motivo nell’avviso testé citato, siano stati compresi anche coloro che, seppur appartenenti al Corpo, hanno preferito concorrere da “esterni” anche perché, probabilmente, favoriti dalla possibilità di scelta in termini di età anagrafica ( non di certo consentita a chi può solamente partecipare a posti riservati in deroga all’età).

Nello specifico si richiama l’ avviso del 1 giugno 2022 , che al punto 7 recita : “I candidati che hanno superato la prova preliminare, ad esclusione del personale che partecipa al concorso per l’aliquota riservata al personale interno in possesso dei prescritti requisiti, saranno sottoposti alle prove di efficienza fisica, nella sede e secondo il diario che saranno pubblicati, almeno quindici giorni prima, sul sito istituzionale www.giustizia.it, con valore di notifica a tutti gli effetti.”

Si è ritenuto di riportare testualmente il suddetto avviso solo per ribadire che, appunto, non viene fatta alcuna menzione dell’espressione ” salvo gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria “, così come nel
bando di concorso che comunque, è l’atto normativo a cui far riferimento anche per eventuali ricorsi a tutela di presunti provvedimenti illegittimi.

Si richiedono, pertanto, chiarimenti su tale interlocuzione introdotta in occasione del recente avviso pubblicato, confidando in una riflessione su ripercussioni, in termini discriminatori, che si riverserebbero sia sui candidati esterni non appartenenti alla Polizia Penitenziaria che potrebbero interpretare tale esenzione quale privilegio per pari opportunità di posti da ricoprire, ma anche per i colleghi che hanno scelto di partecipare ai posti riservati pur consapevoli di meno disponibilità/opportunità.